Curzio Maltese, ne La Questua, ha stimato il costo degli insegnanti di religione cattolica in circa un miliardo di euro. La Corte dei Conti, nella relazione 2012 sui costi del lavoro pubblico, ha calcolato in 13.675 i docenti di religione a tempo indeterminato in ruolo a fine 2010, con una spesa di 466,1 milioni di euro. Assumendo che il numero di questi docenti sia distribuito proporzionalmente nei 4 cicli d’istruzione (370.711 classi, secondo la sintesi dei dati pubblicata dal Miur) si ottiene che le ore di insegnamento sarebbero 287.143, e di conseguenza il costo medio settimanale risulta 1.623 euro.
Proiettandolo sulle 548.808 ore totali richieste in base al numero delle classi, coperte da personale a tempo determinato, si arriva a una proiezione di circa 870 milioni, che aumentato del 15% (per la crescita degli stipendi a partire dal 2010 e per effetto degli scatti maturati biennalmente dai precari, un privilegio esclusivo dei precari che insegnano religione cattolica) dà un totale di circa un miliardo, in linea con le stime di Maltese. La retribuzione dei docenti di Irc è infatti più alta degli insegnanti normali, e la questione è stata oggetto di un’inchiesta dell’Unione Europea, sollecitata dal deputato radicale Maurizio Turco (cfr. Ultimissima dell’8 ottobre 2008). La cosiddetta riforma della “buona scuola” ha a sua volta assegnato anche ai docenti di Irc il voucher di 500 euro.
Esistono inoltre convenzioni sottoscritte dalle amministrazioni comunali e inerenti gli insegnanti di religione nelle scuole d’infanzia comunali: per esempio, quella del Comune di Verona riguarda sei docenti presso le scuole d’infanzia comunali per un impegno di spesa di circa 137 mila euro l’anno. Tenendo anche presente i costi amministrativi e gestionali supplementari che gravano sulle scuole in seguito alla necessità di assicurare questa docenza supplementare, nonché il costo dei libri di testo che, specialmente per quanto riguarda la scuola primaria, grava normalmente su fondi pubblici, si ritiene lecito stimare i costi complessivi dell’insegnamento della religione cattolica in almeno 1,25 miliardi di euro.