Gianluca Polverari, su Critica Liberale n. 123/4 del gennaio-febbraio 2006, ricorda «i fondi pubblici erogati a favore degli ospedali, delle strutture di ricovero e dei policlinici cattolici, beneficiari di cifre certamente ragguardevoli, dal momento che costituiscono una parte non trascurabile del totale dei finanziamenti pubblici destinati alla sanità convenzionata, non necessariamente di tipo confessionale, che per il 2004 assommava a circa 1.500 milioni di Euro». Maltese, p. 40, precisa che «nel settore della sanità, le convenzioni pubbliche con gli ospedali cattolici classificati ammontano a circa 1 miliardo di euro, quelle con gli istituti di ricerca a 420, quelli con le case di cura a 250».
Folena, p. 52, critica Maltese per aver gettato «schizzi di fango» sull’Ospedale Bambin Gesù di Roma, ma non smentisce i dati pubblicati. L’entità del reddito che le realtà cattoliche traggono da tali convenzioni è ignota, ma anche limitandola più che prudentemente al solo 10% del valore delle convenzioni (che non corrisponde al ‘fatturato’ totale riveniente dal pagamento delle prestazioni) tale importo equivale a 167.000.000 euro.