Ai sensi della legge n. 250/1990 (rivista nel luglio 2012) il governo eroga annualmente contributi per la stampa a numerose testate giornalistiche. Nel 2017 i contributi erogati a testate cattoliche sono stati pari a oltre sette milioni. Sempre nel 2017 la materia è stata innovata con il decreto legge n. 70. Le cifre negli ultimi anni sono in crescita: i contributi per l’editoria deliberati il 28/02/2021 per le sole testate cattoliche, relativi all’anno 2019, ammontano a 23.650.348,48 € su un totale di 64.820.173,02 € (circa un terzo della cifra complessiva).
A parte vanno comunque considerati i fondi pubblici ricevuti da Radio Maria, due milioni e novantamila euro tra il 2011 e il 2013. A queste cifre occorre poi aggiungere il «credito d’imposta pari al 10 per cento della spesa per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite e dei libri» (cfr. legge n. 350/2003, commi 181-183, in particolare la lettera h) di quest’ultimo: «Sono escluse dal beneficio le spese per l’acquisto di carta utilizzata per la stampa dei seguenti prodotti editoriali… le pubblicazioni aventi carattere postulatorio, cioè finalizzate all’acquisizione di contributi, di offerte, ovvero di elargizioni di somme di denaro, ad eccezione di quelle utilizzate dalle organizzazioni senza fini di lucro e dalle fondazioni religiose esclusivamente per le proprie finalità di autofinanziamento»).
Il tutto porta a una stima di almeno trentuno milioni di euro.