In seguito all’introduzione della legge n. 10/1977, cd. “legge Bucalossi” (confluita nel testo unico emanato con Dpr n. 380/2001), i comuni possono (ma non sono sempre obbligati) destinare all’edilizia di culto una parte degli oneri di urbanizzazione secondaria raccolti annualmente.
Il calcolo è complesso, ed è per questo che da alcuni anni l’Uaar ha avviato una specifica campagna, la campagna “Oneri”, che ha lo scopo di stimare l’entità di tali contributi, i quali tendono alquanto incongruamente a basarsi sul numero di fedeli forniti dalle stesse diocesi e parrocchie cattoliche (e, come mostra il caso di Genova, diocesi gestita dallo stesso presidente Cei, il card. Angelo Bagnasco, la cifra dei fedeli da loro presentata può essere addirittura superiore al numero degli abitanti).
Peraltro, gli utilizzi di questi contributi non sono sempre pertinenti con la destinazione di culto dell’edificio finanziato: cfr. la richiesta di una parrocchia di Cologna Veneta (VR) per la «manutenzione al servizio igienico esterno alla chiesa, ad uso della comunità parrocchiale». Le stime basate sui dati raccolti, e sulla proiezione della popolazione di riferimento sulla popolazione nazionale, ammontano a 1,56 euro pro capite, che su base nazionale diventano quindi a circa 94,1 milioni di euro.