Lo Stato spende direttamente ogni anno una somma imprecisata che viene impiegata a beneficio delle varie realtà cattoliche. Anche nei modi più impensati. Come per esempio l’acquisto di un elicottero, del costo di 25 milioni, impiegato quasi esclusivamente a beneficio di papa Benedetto XVI (cfr. il sito de L’Espresso).
Vi sono poi leggi che impegnano lo Stato in attività confessionali, come la n. 24/2005, che prevede l’organizzazione di “cerimonie, iniziative, incontri, in particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, dedicati ai valori universali indicati al primo comma di cui i Santi Patroni speciali d’Italia sono espressione”.
Leggi che possono sfociare in altre leggi, che consentono ai frati francescani di Assisi di ricevere duecentomila euro ogni anno. Nel corso della finanziaria 2012, che pure il governo Monti aveva promesso essere “lacrime e sangue”, sono spuntati fuori anche cinque milioni per l’ospedale Gaslini di Genova, presieduto dal card. Bagnasco, e dodici per l’ospedale Bambin Gesù di Roma, di proprietà del Vaticano (nel 2013 sono diventati addirittura ottanta, provocando così le risate del cardinal Bertone per i fondi ottenuti). Le contribuzioni possono del resto essere dati per i motivi più bizzarri e negli ambiti più imprevedibili, come i 426.000 euro che il Ministero dell’Istruzione ha stanziato, nell’ambito dei finanziamenti 2015 per la ricerca scientifica, in favore della Fondazione Scienze Religiose Giovanni XXIII, e che sembrano destinati ad aumentare fino a tre milioni. La legge di bilancio 2018 ha stanziato due milioni annui (che diventeranno quattro nel 2021) per gli aiuti ai cristiani perseguitati nel mondo (e soltanto ai cristiani).
Non mancano nemmeno le donazioni, effettuate ogniqualvolta un prelato interviene a una cerimonia. L’Uaar non è in grado di verificare ogni singola voce del bilancio statale, né può (come ha fatto per le amministrazioni locali) effettuare verifiche a campione. Presume pertanto che la somma complessiva che grava sulle casse pubbliche possa stimarsi quantomeno in cento milioni.